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Numero di recensioni: 191


Titolo: La bestia nel cuore
Regista: Cristina Comencini
Supporto: DVD - Scaffale: B - Posizione: 66 - Sede: Ragioneria
Anno: 2005 - Paese: Italia - Durata (minuti): 116
Trama: Italia, oggi. Sabina, doppiatrice cinematografica, è sposata con Franco, attore in cerca di ruoli migliori. Quando scopre di aspettare un figlio, anziché informare il marito, preferisce trascorrere il Natale negli Stati Uniti, ospite del fratello. Ha bisogno di tempo per riflettere sul suo passato, sulle rigide abitudini borghesi della sua famiglia. Il fratello la aiuterà a far luce sul passato e a scoprire la ragione terribile del peso che Sabina si porta dentro: l'abuso compiuto dal padre su entrambi i figli, complice il silenzio della madre.
Genere: Drammatico - Tematica: Identità - Destinatari: tutti

Titolo: La chiave di Sara
Regista: Gilles Paquet-Brenner
Supporto: DVD - Scaffale: D - Posizione: 164 - Sede: Ragioneria
Anno: 2010 - Paese: Francia - Durata (minuti): 111
Trama: Il 16 e 17 luglio 1942, gli ebrei parigini vengono arrestati dalla polizia collaborazionista francese . Fra di loro c'è anche Sarah Starzynski, una bambina di dieci anni che ha nascosto il fratellino Michel in un armadio.Sessant'anni dopo la giornalista Julia Jarmond, americana ma da tempo residente in Francia dove ha sposato l'architetto Bertrand Tezac, deve realizzare un servizio proprio su quel rastrellamento. Coincidenza vuole che Julia, il marito e la figlia si stiano trasferendo in un appartamento al 36 di rue de Saintonge, dove i nonni di Bertrand hanno abitato fin dall'agosto 1942. Al Mémorial sulla Shoah Julia apprende che in quella casa viveva la famiglia Starzynski: i genitori sono morti nel campo di concentramento di Auschwitz, ma nulla si sa dei figli Sara e Michel, rimasto chiuso nell'armadio. Convinta che Sarah sia sopravvissuta allo sterminio, Julia ne insegue le tracce consultando archivi, intervistando i testimoni e cercando i sopravvissuti. Julia scopre via via la storia di Sarah fino a rintracciarne il figlio, William, all'oscuro del suo passato che poi scoprirà.
Genere: Drammatico - Tematica: Shoà - Destinatari: tutti

Titolo: La classe (entre les murs)
Regista: Laurent Cantet
Supporto: DVD - Scaffale: C - Posizione: 140 - Sede: Ragioneria
Anno: 2008 - Paese: Francia - Durata (minuti): 128
Trama: La classe, è vincitore della Palma d'oro come miglior film al 61º Festival di Cannes. Racconta l'esperienza di un insegnante alle prese con la difficile classe di una scuola media. È tratto da un libro semi-autobiografico dell'insegnante François Bégaudeau, che interpreta anche il ruolo principale nel film.In generale, si vede lo svolgimento di lezioni durante le quali i ragazzi, in modo chiassoso e in un linguaggio piuttosto colorito, fanno domande, esprimono opinioni anche singolari, dibattono tra loro o semplicemente disturbano, e il professore cerca di coinvolgerli e di spiegar loro l'importanza della lingua e della letteratura, spesso mettendosi al loro livello, cercando di entrare nelle loro logiche e prendendo in prestito a volte il loro vocabolario, fatto quest'ultimo che rischia di metterlo in situazioni spiacevoli.
Genere: Drammatico - Tematica: Scuola - Destinatari: + 13

Titolo: La dodicesima notte
Regista: Trevor Nunn
Supporto: DVD - Scaffale: B - Posizione: 67 - Sede: Ragioneria
Anno: 1996 - Paese: Gran Bretagna - Irlanda - Durata (minuti): 128
Trama: Dopo essere riuscita a scampare ad un naufragio, Viola si camuffa da uomo, prendendo il nome di Cesario. Così si mette al servizio del duca Orsino. Il duca è innamorato di Olivia la quale ama Cesario. Ma, a sua volta, Viola si è invaghita del duca. A regolarizzare la situazione, ci penserà il gemello di Viola il giorno in cui si presenta alla corte di Orsino
Genere: Commedia - Tematica: Amore - Destinatari: tutti

Titolo: La dolce vita
Regista: Federico Fellini
Supporto: DVD - Scaffale: B - Posizione: 68 - Sede: Ragioneria
Anno: 1960 - Paese: Italia - Durata (minuti): 173
Trama: Roma, in pieno giorno, compare nel cielo una statua di Gesù Cristo trasportata da un elicottero. La visione suscita l'interesse di gran parte della popolazione, dai ragazzi delle periferie alle ricche signore degli attici del centro storico, e un cronista, Marcello Rubini, ne approfitta per far immortalare le scene dai suoi amici fotografi e dal fedele fotoreporter d'assalto Paparazzo. Marcello è un aspirante scrittore che lavora per un giornale scandalistico, stazionando ogni sera di fronte ai locali di via Vittorio Veneto in cerca di qualche pettegolezzo o foto sensazionale sulle frequentazioni di personaggi del mondo dello spettacolo, di ricchi borghesi o di nobili in cerca di eccessi. Nonostante conviva con una donna molto gelosa e depressa, Emma, Marcello ha frequentazioni con donne di ogni tipo e di ogni ambiente. Nel giorno in cui arriva a Roma un'importante attrice svedese, Marcello accompagna la delegazione in un locale all'aperto tra le rovine romane e poi scappa con la donna per le vie del centro di Roma. Nel 1960 in Francia nasce la Nouvelle Vague e in Italia muore il Neorealismo. I fondamenti di quel cinema dell'indecidibilità del quotidiano, su cui molti giovani turchi dei Cahiers hanno concepito un'etica rigorosa e un'estetica radicale, vengono completamente riformulati da un'opera che allo sguardo stretto e ravvicinato delle “piccole voci” del Dopoguerra sostituisce la visione allargata del boom economico, soppiantando l'attenzione per miserie e indigenza con una panoramica che attraversa trasversalmente più classi sociali. La dolce vita impone un nuovo modo di guardare alla realtà: traccia un quadro più ampio e trasfigurato, capace di trattenere il respiro di un'intera epoca, al punto da diventare il paradigma non solo poetico ma soprattutto storico del suo immaginario. In una Roma rifigurata attraverso le pagine dei rotocalchi, la frenesia del divismo e il razionalismo dell'urbanizzazione, Fellini – con Tullio Pinelli ed Ennio Flaiano (e Pasolini non accreditato) – fanno muovere in lungo e in largo il personaggio di Marcello Rubini, giornalista bello e amato quanto invisibile e inetto. Mastroianni crea la figura di un viveur tragico e insoddisfatto: un intellettuale meschino che vive nella mondanità e sulle spalle di essa, tanto frustrato dall'imbastardimento delle proprie aspirazioni letterarie quanto indolentemente appagato dall'incapacità a opporvi resistenza. Fellini si serve di Marcello per stabilire una continuità fra una serie di episodi senza un preciso legame narrativo, se non quello, più stretto, che racconta l'involuzione del personaggio e quello, più ampio, che cerca di dipingere un affresco delle varie realtà socio-economiche di Roma. In questa serie di sequenze temporalmente sconnesse, indefinite, sospese, Marcello attraversa varie forme e ambienti sociali (dai frequentatori e le ballerine dei night club alle prostitute della periferia dell'Appia Nuova, dai salotti intellettuali ai ricevimenti dei nobili nel viterbese) per narrare il grande spettacolo della decadenza contemporanea. Fellini concepisce ogni singolo episodio attorno a un'idea costante di apparizione-rappresentazione, all'interno di un paesaggio che si presenta vuoto e disabitato oppure caotico e sovraffollato. Continuamente sospese fra vitalità e senso di morte, sacro e profano, moralismo e trasgressione, le varie sequenze si costituiscono come altrettanti numeri di una messa in scena tenuta da manichini e faccendieri. Una rappresentazione metafisica e “neodecadente” allestita tanto negli orizzonti degli scenari quanto negli occhi dei personaggi (non ultimi, quelli della creatura marina del finale), nella quale possiamo scorgere non solo la patina dei rotocalchi di quegli anni, ma anche, come sosteneva Serge Daney, «una sorta di anticipazione ironica, perfino cinica, di quella che sarà la programmazione televisiva».
Genere: Commedia - Tematica: Costume - Destinatari: + 14


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